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I tesori del Museo Nazionale dell’Antartide: interviste tematiche rivolte agli insegnanti ed allievi delle scuole superiori di I e II grado  inerenti la ricerca in Antartide a partire dalle collezioni dei reperti conservate presso il Museo Nazionale dell'Antartide.


Climate in Antarctica from Sediments and Tectonics

CLAST è una applicazione per iPad didattica e interattiva, sviluppata per spiegare argomenti di Geologia e Scienze della Terra.


 

Darwin - L'origine delle specie
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Flexhibit

Far lavorare gli studenti come se fossero dei piccoli scienziati che organizzano una mostra sulle scienze polari.


 

Le regioni polari svolgono un ruolo fondamentale nella definizione del clima planetario attraverso una serie di processi, che hanno profonda influenza sia sull’atmosfera che sugli oceani. I poli presentano un bilancio di radiazione (differenza tra la radiazione solare entrante e quella emessa verso l’alto dalla superficie terrestre) fortemente negativo e, di conseguenza, le temperature sono estremamente basse.

La differenza di temperatura fra regioni tropicali e polari governa la circolazione generale dell'atmosfera che insieme all'oceano provvede alla ridistribuzione dell'energia termica sulla superficie terrestre.

Lineamenti climatici dell’Antartide

Il clima di una località è la somma di fattori geoastronomici (latitudine, longitudine, altezza sul livello del mare) e di fattori locali (caratteristiche geomorfologiche, presenza di corpi idrici, copertura vegetale del suolo, etc.). Il clima dell’Antartide conferma questa affermazione; sul continente i raggi del Sole arrivano con una forte inclinazione rispetto alla verticale ed hanno, quindi, minor potere calorico. Inoltre, considerando che il continente presenta rilievi montuosi che superano i 4.000 m e che è coperto permanentemente da una spessa coltre di ghiaccio il quale riflette la radiazione incidente, si può concludere che l’Antartide è la regione meno riscaldata dai raggi del Sole.

Durante l'estate australe si registrano temperature dell'aria in superficie molto basse che variano dagli 0° C della fascia costiera ai -32° C delle zone più interne e più elevate del continente. Durante l’inverno l'intervallo si allarga fra i -20° C delle zone costiere e i -70° C dell'interno. In Antartide e più precisamente nei pressi della Stazione Russa di Vostok, è stata misurata nel luglio 1983 la temperatura più bassa della Terra con -89.2 °C.

L’escursione termica media annua oscilla tra i – 20 °C delle aree prossime al mare ed i – 40 °C delle zone interne.

Il grafico mostra la differenza di temperatura e di escursione termica annua fra quattro stazioni costiere (Baia Terra Nova, McMurdo, Dumont d’Urville, Halley) e due continentali (Amundesen-Scott, Vostok) evidenziando la diversa escursione termica e l'azione termoregolatrice dell'oceano.

L’oceano risente della forte variazione di temperatura che si registra con il cambiamento di stagione: durante l’estate australe si forma un’enorme massa d’acqua fredda e densa a causa dello scioglimento dei ghiacci che passano dall’estensione massima di circa 33.000.000 km2, registrata in settembre, a quella minima di circa 17.000.000 km2, rilevata in marzo (considerando anche la banchisa).

Per i bassissimi valori della temperatura, l'atmosfera antartica è sostanzialmente secca. Il valore medio delle precipitazioni si aggira intorno a 130 mm annui, con il massimo di oltre 500 mm annui registrato nella Penisola Antartica ed il minimo di 50 mm annui all'interno del continente.

Si può infine dire che anche il regime dei venti è condizionato, oltre che dalla distribuzione della pressione barometrica, in qualche modo anche dalla temperatura. Al centro del continente, l'atmosfera è stratificata e stabile ed i venti sono, in genere, deboli con velocità attorno ai 15 km/h durante tutto l'anno. L'aria fredda e più densa di quella delle zone circostanti tende a scendere dall'interno del continente dando origine ai ben noti venti catabatici, che costituicono una delle caratteristiche più note del clima antartico. Questi venti raggiungono velocità molto elevate, anche superiori a 300 km/h, e danno luogo a violente tempeste lungo la linea di convergenza antartica, dove incontrano le masse d’aria più calda sovrastante il mare. I venti catabatici sollevano nel loro spirale turbinoso una grande quantità di nevischio analogamente a quanto fanno con la sabbia i venti del deserto.

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