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I tesori del Museo Nazionale dell’Antartide: interviste tematiche rivolte agli insegnanti ed allievi delle scuole superiori di I e II grado  inerenti la ricerca in Antartide a partire dalle collezioni dei reperti conservate presso il Museo Nazionale dell'Antartide.


Climate in Antarctica from Sediments and Tectonics

CLAST è una applicazione per iPad didattica e interattiva, sviluppata per spiegare argomenti di Geologia e Scienze della Terra.


 

Darwin - L'origine delle specie
Darwin - L'origine delle specie
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Far lavorare gli studenti come se fossero dei piccoli scienziati che organizzano una mostra sulle scienze polari.


 

L'attuale sistema di amministrazione internazionale dell'Antartide trova origine nel tentativo di risolvere il conflitto tra gli interessi particolari di alcuni Stati (Argentina, Australia, Cile, Francia, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito) che, a vario titolo, rivendicano diritti di sovranità territoriale su alcuni settori del continente, e l'interesse generale della comunità internazionale al mantenimento della pace, alla libertà di ricerca scientifica, alla tutela dell'ambiente.

A conclusione dell'anno geofisico internazionale - che ha visto la partecipazione della comunità scientifica alla più grande fase di esplorazione del continente antartico - venne adottato il Trattato Antartico, firmato a Washington il 1° Dicembre 1959 da 12 Stati (Belgio, Giappone, Unione Sovietica, Sud Africa e Stati Uniti d’America oltre ai 7 Stati che rivendicano diritti di sovranità sul continente antartico) ed entrato in vigore nel 1961.

Il Trattato, che si applica all’area inclusa tra il Polo Sud ed il 60° Parallelo Latitudine Sud, ebbe il merito di realizzare un equo compromesso tra interessi nazionali e interessi generali attraverso una serie di principi-base che ancora oggi costituiscono il fondamento della cooperazione internazionale in materia di gestione dell'Antartide e sui quali è stato progressivamente costruito il sistema di regole, misure e procedure, che prende il nome di "Sistema del Trattato Antartico".

Il Sistema, oltre al Trattato del 1959, include:

  • la Convenzione sulla protezione delle foche (CCAS, conclusa nel 1972);
  • la Convenzione sulle risorse marine viventi (CCAMLR, adottata nel 1980), che si applica in un’area geografica più estesa del Trattato. Infatti, il suo limite esterno consiste nella cosiddetta “convergenza antartica";
  • il Protocollo di Madrid (firmato nel 1991 ed entrato in vigore nel 1998), che prevede, fra l’altro, il divieto di sfruttamento delle risorse minerarie. Il Protocollo è integrato da 6 Annessi: i primi 5 (1. Valutazione di impatto ambientale, 2. Flora e fauna, 3. Smaltimento dei rifiuti, 4. Prevenzione dell’inquinamento marino, 5. Aree protette) costituiscono il corpus originario del Protocollo, il sesto annesso, concernente la responsabilità a seguito della mancata azione in caso di emergenze ambientali, è stato aggiunto nel 2005.

Nel 1988 era stata adottata anche una convenzione che regolava lo sfruttamento delle risorse minerarie (CRAMRA) che non è mai entrata in vigore a causa delle numerose proteste dei gruppi ambientalisti e degli Stati terzi rispetto al Sistema del Trattato Antartico. Attualmente 50 paesi sono parti contraenti del Trattato, di questi solo 27 sono Parti consultive (con diritto di voto e di veto in quanto tutte le decisioni del Trattato devono essere prese con l'unanime consenso delle Parti consultive). Ai sensi dell’art. IX par. 2 del Trattato può diventare Parte consultiva lo Stato che dimostri il suo interesse per l’Antartide svolgendo considerevoli attività di ricerca nell’area, quali, per esempio, la costruzione di una base o l’organizzazione di una spedizione scientifica.

Principi

I principi più importanti introdotti dal Trattato sono:

  • il “congelamento” delle rivendicazioni territoriali. L’approccio adottato dal Trattato prende ilnome di “approccio bifocale”, e trova il suo fondamento giuridico nell’art. IV. Esso mira a“congelare” le pretese di sovranità degli Stati rivendicanti consentendo una gestione dell’Antartide che, pur non negando la legittimità di tali pretese, impedisce l’esercizio dei diritti di sovranità nell’area di applicazione del Trattato soprattutto nei confronti dei terzi. L’“approccio bifocale” non risolve, quindi, in maniera definitiva il problema delle rivendicazioni di sovranità sull’Antartide, ma consente piuttosto la coesistenza delle due diverse posizioni degli Stati rivendicanti e di quelli non rivendicanti. Infatti, il Trattato stabilisce diritti ed obblighi che possono essere ugualmente esercitati dagli Stati parti indipendentemente del loro status di paesi rivendicanti o non rivendicanti;
  • il divieto di ogni attività a carattere militare e di ogni esperimento nucleare e discarica di sostanze nucleari;
  • la promozione dell'attività scientifica attraverso la cooperazione internazionale con scambidi informazioni e personale. Questi ultimi due principi fanno dell’Antartide una “riserva naturale dedicata alla pace e alla ricerca”, come sancisce adesso il Protocollo del 1991.

Il Protocollo ha introdotto nuovi principi nel Sistema del Trattato Antartico rendendolo più coerente con altre norme internazionali concernenti la tutela dell’ambiente, in particolare:

  • l’approccio ecosistemico in base al quale si tende ad un tipo di protezione delle risorse chemira a tutelare l’equilibrio ecologico esistente in natura attraverso la conservazione di tuttele condizioni ambientali che permettono l’esistenza delle specie;
  • il principio precauzionale in base al quale si possono svolgere in Antartide solo le attività che siano state previamente autorizzate in quanto considerate non nocive per l’ambiente.

Inoltre, il Sistema del Trattato Antartico ha subito, nel corso degli anni, un processo di istituzionalizzazione che lo ha reso più efficiente ed organizzato. Con il Protocollo del 1991 è infatti stato creato il Comitato per la protezione ambientale (CEP), organo consultivo di supporto alle Parti contraenti soprattutto in materia ambientale. Inoltre, nel 2003 è stato istituito il Segretariato del Trattato Antartico il quale, pur essendo dotato solo di funzioni amministrative, fornisce un considerevole supporto per l’organizzazione delle riunioni annuali delle Parti consultive.

Esso inoltre contribuisce alla trasparenza e all’apertura all’esterno del Sistema del Trattato Antartico attraverso il suo sito internet dal quale sia gli Stati terzi che i privati interessati possono reperire informazioni ed atti normativi del sistema stesso.

Il crescente interesse della popolazione mondiale per l’Antartide sta spingendo le Parti consultivea tentare di controllare, attraverso l’adozione di norme più stringenti, lo svolgimento di attivitàIl Trattato antartico che, fino a pochi decenni fa, sembravano impensabili in Antartide, come la navigazione privata e soprattutto, il turismo.

Approfondimenti:

Contatta l'esperto:

Prof.ssa Patrizia Vigni

Dipartimento di Studi Aziendali e Giuridici,

Piazza San Francesco 8, Tel. 0577-232126